Finalità
Nel contesto delle riforme che hanno investito le pubbliche Amministrazioni
nell'ultimo decennio le politiche di gestione delle risorse umane e, in particolare, la formazione
rivestono una importanza primaria, non solo come necessario strumento di supporto alle innovazioni
normative ed operative, ma soprattutto perché il successo delle riforme richiede la partecipazione
consapevole e convinta dei dipendenti al cambiamento.
In primo luogo,
la formazione serve a far condividere al personale i caratteri principali delle riforme in
atto , dalla "cultura dei risultati" al nuovo ruolo dell'Amministrazione nell'ottica della
sussidiarietà. In secondo luogo,
le innovazioni normative si riflettono sui processi operativi e richiedono l'adeguamento
delle competenze e delle conoscenze dei dipendenti, assicurando un tempestivo raccordo con
la riorganizzazione degli uffici e l'efficienza dei servizi. Infine, dalle riforme nasce l'esigenza
di nuove professionalità, soprattutto nei settori dell'
Information Technology e delle discipline organizzative e contabili, per i cui
reperimento, in presenza dei rigorosi vincoli imposti a reclutamento dall'esterno,
occorre far sempre più ricorso alla valorizzazione ed alla riqualificazione del personale
in servizio, mentre dove tali professionalità già esistano (come nel caso del Ministero della
Giustizia) è necessario il loro costante aggiornamento.
In termini aziendalistici, la formazione del personale dev'essere quindi considerata sempre
meno come un costo da sostenere per far fronte a specifici adempimenti e sempre più, invece, come
un investimento volto a conservare e ad accrescere la dotazione di capitale umano di
un'organizzazione. Ciò esige una politica attiva del personale, finalizzata alla continua crescita
e qualificazione professionale, ma anche al miglioramento del clima organizzativo, dei rapporti
interpersonali e dei rapporti con i cittadini "clienti".
Di tutto ciò a mostrato di avere piena consapevolezza il legislatore che, nell'
Art.1 del Decreto Legislativo 165/2001 , il "Testo Unico" del lavoro nelle
pubbliche amministrazioni, ha posto in evidenza il legame tra formazione, sviluppo professionale
dei dipendenti e migliore utilizzazione delle risorse umane.
L'importanza della formazione risulta ancora più evidente in relazione al continuo processo
d'innovazione normativa e procedurale che investe gli ambiti di competenza del Ministero della
Giustizia e che rende necessario una costante attività di aggiornamento dei dipendenti, al fine di
consentire loro di rispondere nel modo migliore alla essenziale funzione di supporto all'attività
giurisdizionale ed alle esigenze degli utenti dei servizi giudiziari. Per far fronte al meglio a
queste complesse sfide, il Ministero da tempo ha scelto la strada del
decentramento della formazione
, istituendo sedi della Scuola di Formazione del Personale presso alcune città e creando la
figura del "formatore distrettuale". Ciò ha consentito, oltre che di disporre di strutture e di
personale idonei a realizzare i numerosi corsi di formazione attuati dal Ministero, anche di
attivare, nelle sedi locali, possibilità d'interscambio culturale e di collaborazione con il mondo
universitario e delle professioni.
La sede di Salerno della Scuola di Formazione ed Aggiornamento del Personale
dell'Amministrazione Giudiziaria si inserisce in questo processo e si propone l'
obiettivo , oltre che di
consentire l'aggiornamento continuo e la formazione "manageriale" dei dipendenti del
Ministero operanti nel distretto, anche di diventare un vero e proprio
centro di cultura, ponendosi come un punto di incontro tra il mondo della giustizia, le
Istituzioni locali, l'Università e il settore delle professioni .